Gas medicinali: le principali tipologie, le modalità di somministrazione e le precauzioni da seguire

I gas medicinali sono sostanze gassose o aeriformi che vengono impiegate in ambito sanitario e farmaceutico per scopi terapeutici, diagnostici o anestetici: devono essere conservati, trasportati e somministrati con attrezzature e dispositivi adeguati, che ne preservino le caratteristiche e ne evitino gli effetti indesiderati. Per questo devono essere usati con criterio e responsabilità, seguendo le istruzioni del produttore. In questo articolo, vedremo quali sono le principali tipologie di gas medicinali, le modalità di somministrazione e le precauzioni da seguire.

Le principali tipologie di gas medicinali

I gas medicinali si possono classificare in base alla loro composizione, al loro effetto e al loro uso. Alcune delle principali tipologie di gas medicinali sono:

  • L’ossigeno, un gas incolore, inodore e insapore, viene usato per aumentare la sua concentrazione nel sangue e nei tessuti, in caso di ipossia, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza cardiaca, shock, trauma, avvelenamento o altre condizioni che compromettano la respirazione. L’ossigeno viene somministrato per via inalatoria, tramite maschera, cannula nasale o ventilatore meccanico, a una pressione e a un flusso variabili in base alle necessità del paziente.
  • Il protossido di azoto: è un gas incolore, con un leggero odore e sapore dolciastro, che viene usato come anestetico e analgesico, in quanto riduce la sensibilità al dolore e induce uno stato di rilassamento, euforia e sedazione. Il protossido di azoto viene somministrato per via inalatoria, tramite maschera o boccaglio, in associazione con l’ossigeno, a una concentrazione e a un flusso controllati dal paziente o dal medico.
  • L’elio invece, viene usato come gas di diluizione, in quanto ha una densità inferiore all’aria e facilita il passaggio dei gas attraverso le vie respiratorie, in caso di ostruzione, stenosi, edema o spasmo. L’elio viene somministrato per via inalatoria, tramite maschera o cannula nasale, in miscela con l’ossigeno, a una concentrazione e a un flusso adeguati al grado di ostruzione.
  • L’anidride carbonica, infine, viene utilizzata come gas di contrasto, in quanto ha una solubilità inferiore all’aria e crea una distensione e una separazione delle pareti degli organi cavi, facilitando la visualizzazione e la valutazione delle lesioni, in caso di endoscopia, colonscopia, laparoscopia o altre procedure diagnostiche o chirurgiche. L’anidride carbonica viene somministrata per via endoluminale, tramite catetere o sonda, a una pressione e a un flusso regolati dal medico.

Le modalità di somministrazione dei gas medicinali

La somministrazione dei gas medicinali deve avvenire con attrezzature e dispositivi specifici, che ne garantiscano la corretta erogazione, la misurazione del flusso e della pressione, la regolazione della concentrazione e della temperatura, la sicurezza e la compatibilità con il paziente e con l’ambiente. Alcune delle principali attrezzature e dispositivi per la somministrazione dei gas medicinali sono:

  • Le bombole: contengono i gas medicinali compressi o liquefatti, sono dotate di una valvola di apertura e chiusura, di un manometro per indicare la pressione interna, di un riduttore di pressione per adeguare la pressione di uscita, e di un rubinetto o di un connettore per collegare il tubo di erogazione. Le bombole devono essere identificate con un’etichetta che riporti il nome, la composizione, la purezza, la data di scadenza e il lotto del gas medicinale, e con un codice colore che ne indichi la tipologia. Devono essere conservate in luoghi asciutti, ventilati, protetti da fonti di calore e da urti, e devono essere trasportate con appositi carrelli o supporti.
  • I tubi: sono dei condotti flessibili e collegano le bombole o le centrali di erogazione dei gas medicinali ai dispositivi di somministrazione; sono dotati di connettori rapidi, di valvole di intercettazione, di flussometri e di umidificatori. Devono essere realizzati con materiali resistenti, atossici e inerti, e devono essere identificati con un codice colore che ne indichi la tipologia di gas medicinale. I tubi devono essere mantenuti in buono stato, puliti, disinfettati e sterilizzati, e devono essere sostituiti periodicamente o in caso di danneggiamento.
  • Le maschere, le cannule e i boccagli: sono dei dispositivi che si applicano al viso o alle narici del paziente, e che permettono di inalare i gas medicinali, regolandone la concentrazione e la temperatura. Le maschere, le cannule e i boccagli devono essere realizzati con materiali morbidi, anallergici e trasparenti, e devono essere adattati alla forma e alla dimensione del viso o delle narici del paziente. Devono essere monouso o riutilizzabili previa pulizia, disinfezione e sterilizzazione.

Le precauzioni da seguire nell’uso dei gas medicinali

L’uso dei gas medicinali deve avvenire con criterio e responsabilità, seguendo le indicazioni del medico e le istruzioni del produttore, e rispettando le norme di sicurezza e di qualità. Alcune delle principali precauzioni da seguire nell’uso dei gas medicinali sono: la verifica della compatibilità del gas medicinale con il paziente, il dispositivo di somministrazione e l’ambiente, evitando di usare gas medicinali scaduti, contaminati o non idonei.

È necessario monitorare la risposta del paziente al gas medicinale, controllando i parametri vitali, come la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la saturazione di ossigeno e il livello di coscienza. E infine, bisogna seguire le buone pratiche di gestione dei gas medicinali, conservando, trasportando e somministrando i gas medicinali con attenzione e cura, evitando di danneggiare, perdere o confondere le bombole, i tubi o i dispositivi di somministrazione, e smaltendo correttamente i gas medicinali residui e i rifiuti derivanti dal loro uso.

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